0

A lezione di "Fantasia" da Bruno Munari

Posted by Smile_Life on 2/27/2009 04:12:00 PM in

0

Il Food Design sta diventando glamour 2

Posted by Smile_Life on 2/27/2009 03:18:00 PM in
A ognuno il suo naso
Vi sentite aggressivi come uno squalo???
Veloci con una zebra???
Colorati come dei tucani???
Beh ora è facile cambiare...con la stessa semplicità che c'è nel bere un bicchiere d'acqua!









Il cucchiaio sempre a portata di mano

Ormai tutti i campi sono attenti alla continua ricerca della praticità. così la società americana Spoonlidz ha ideato un packaging che integra anche un pratico cucchiaino. Così, tramite una semplice piega coem si vede nella figura, è possibile avere a portata di mano un cucchiaio ogno volta che si desidera mangiare un cibo da cucchiaio come gelati, yogurt, formaggi freschi ed altri ancora. La particolarità del packaging è tutta nel coperchio di cartone, che una volta rimosso e piegato lungo le mezze lune tratteggiate si trasforma velocemente in un cucchiaino. Il materiale di. Il sistema, oltre ad essere comodo, è assolutamente igienico, perchè la parte che viene a contatto con il cibo è all'interno dell'involucro. Il materiale usato è biodegradabile e realizzato interamente in cartone riciclato.

Personalemente penso che l'idea potrebbe essere ulteriormente studiata e diffusa, poichè si lancerebbe così una risposta ecologica allo spreco della plastica.


Choc-a-porter

Gusto e passione per il cioccolato oggi si fondono creando uno scrigno fiabesco ed elegante per conservare e servire questo prelibatissimo cibo. Il Choc-a-porter è stato ideato da 24enne Andrea Vecera. L'amore per il design di questo giovanissimo designer gli ha permesso, grazie anche alla sua determinazione, di vincere numerosi premi come: Torino World Design Capital,Samsung Young Designer Award e tanti altri. L'ultimo prodotto da lui realizzato riprende scherzosamente lo stile barocco, riveduto in chiave contemporanea. Il carrello si chiamaLo scrigno di Giacometta. Questo nome fa riferimento al leggendario gianduiotto donato da Gianduia a Giacometta. Il carrello permette di prganizzare al suo interno i prodotti come se fossero nella vetrina di un negozio. Quelli di maggior peso sono collocati in basso, i più leggeri in alto. "Lo scrigno" è dotato di due vetrine scorrevoli che permettono di estrarre i prelibati dolcetti e di posizionarli, volendo, su due piani a scomparsa.

Non so a voi ma a me è venuta fame!


0

Vincent di Tim Burton

Posted by Smile_Life on 2/18/2009 05:38:00 PM in ,


Vincent è un cortometraggio del 1982 scritto e diretto da Tim Burton.

Realizzato da Tim Burton con l'uso della tecnica della stop motion narra la storia di un bambino di 7 anni a cui piacerebbe essere come Vincent Price, che ha il gusto dell'horror e macabri pensieri. La voce narrante è dello stesso attore, di cui Burton, è stato un grande estimatore.
Verso la fine del corto, si può notare sull'angolo in alto a sinistra una prima forma di Jack Skeletron, da Nightmare Before Christmas.

Tratto da www.wikipedia.it

0

L'ebrezza dei Negramaro

Posted by Smile_Life on 2/04/2009 03:02:00 PM in
I Negramaro sono un giovanissimo gruppo rock italiano che riprendono il loro nome da un altrettanto famoso vitigno, il Negroamaro, originario del Salentino, terra natia di questi sei fantastici musicisti.
Giuliano Sangiorgi (voce e chitarra), Emanuele Spedicato (chitarre), Ermanno Carlà (basso), Danilo Tasco (batteria), Andrea Mariano (pianoforte e sintetizzatori) e Andrea De Rocco (campionature) sono le identità che compongono la band dei Negramaro che, in pochi anni ma comunque gradualmente, ha conquistato le classifiche italiane, un posto nel panorama della musica e il cuore di tante ragazzine.
Il gruppo nasce nel 1999 in provincia di Lecce, in un piccolo paese chiamato Copertino. Partono con esibizioni dal vivo, con le quali ottengono un crescente successo che farà conoscere, nei primi anni del 2000, il loro nome. Nel 2001 arriva il primo importante successo, notati prima da Caterina Caselli, produttrice discografica italiana, vincono il Tim Tour e arrivano tra i finalisti dell'Mtv Brand New Talent. La loro scalata è appena iniziata quando, nel 2003, hanno la grande possibilità di aprire il Coca-Cola Live @ MTV che per loro si rivelerà una grande "vetrina".
Il loro primo disco è dello stesso anno ed è intitolato Negramaro. Ricco di influenze e di diversi stili, realizzano musiche cariche di campionature sintetiche che ricordano vagamente il gruppo dei Radiohead. Tutta via l'album non aumenta il loro successo rimanendo quasi sconosciuto, tranne per il singolo, infatti la canzone "Come sempre" venne scelta dalla RAI per la pubblicità celebrativa del cinquantesimo compleanno dell'azienda televisiva italiana.
Nel 2005 sbarcano a San Remo, debuttando nella categoria giovani con il singolo "Mentre tutto scorre" che non li porterà più in la del primo turno di eliminazione. Il brano non passò comunque inosservato. Venne infatti successivamente assegnato alla canzone il Premio della Critica Radio & TV.
Dopo questa esperienza i Negramaro cominciano la loro comparsa nel mondo del cinema, non come attori, ma ancora nel ruolo che a loro ben compete, cioè quello di musicisti. Il regista Alessandro D'Alatri scelse per il suo film "La febbre" alcune canzoni targate Negramaro tra cui: "Solo3min" e "Mentre tutto scorre".
L'estate seguente il gruppo conquista il titolo di Rivelazione dell'anno, grazie al singolo "Estate", che porterà in tasca a questi giovani artisti il premio Best Italian act agli MTV Europe Music Awards 2005.
I premi non sono finiti qui. Nel settembre del 2006 ricevono il premio di Best Performance nel corso delle finali del Festivalbar 2006 tenute a Verona.
Nel 2008 vincono il Festivalbar con un singolo dell'album intitolato "La finestra". I Negramaro detengono anche un curioso record, sono infatti la prima band italiana (il primo in assoluto era stato Vasco Rossi nel 1990) a suonare nello storico stadio di San Siro a Milano registrando 41.000 spettatori.
Il successo di quest'ultimo disco è stato fenomenale, pubblicato l'8 giugno 2007, vene del suo interno non solo musiche affascinati per la loro melodia ricca di elementi a tratti dissonanti, ma anche una collaborazione con il cantante Lorenzo Cherubini (in arte Jovanotti) per il pezzo intitolato "Cade la pioggia".
Alla fine del 2008 l'album ha venduto complessivamente oltre 326.000 copie.

Loro ultimo lavoro ceduto al mondo cinematografico è il singolo "Meraviglioso", revival di un vecchio pezzo della musica italiana, divenuto colonna sonora della nuova commedia italiana intitolata "Italians".

Sito ufficiale della band

0

Elezioni 2008 a colpi di t-shirt

Posted by Smile_Life on 2/04/2009 12:27:00 PM in , ,
I candidati alla presidenza degli Stati Uniti si sono sfidati a suon di slogan e disegni.
La maglietta assume un ruolo mediatico. I dibattiti per le elezioni del presidente d’America non si sono svolti solo sui principale mass-media ma anche a son di t-shirt. Tutto è lecito su una maglietta ed è semplice, con questo supporto, trasmettere la propria idea politica o semplicemente la propria posizione.
In America, nell’ultimo periodo elettorale concluso si con l'elezione del candidato afroamericano (primo presidente degli Stati Uniti afroamericano), hanno sfilato in strada addosso a semplici passanti i volti di Barack Obama e di Hillary Clinton, candidati alla presidenza USA. Sicuramente è stata una moderna tecnica di propaganda elettorale, che ha coninvolto anche il web, poichè i siti che la vendevano erano più di uno.

Alcuni esempi:
I love Hillary
Is my homeboy
www.barackobamaismyhomeboy.com
www.cafepress.com
www.obama-shirt.com

1

Italians: ci facciamo sempre riconoscere - film -

Posted by Smile_Life on 2/04/2009 12:23:00 PM in
Nelle sale di Italia da venerdì 23 gennaio il trio Verdone-Scamarcio-Castellitto, guidato dalla regia di Giovanni Veronesi fa divertire gli italiani con una divertente commedia in classico stile italiano intitolata "Italians" (vai alla gallery).

Il film si apre con una curiosa schermata che attesta:
"Gli italiani sono il popolo che suona più di tutti al metal detector", risultato di una ricerca del New York Times.
Già la premessa dice molto del primo capitolo del film.

Per conto di una ditta romana il candido Fortunato (impersonato da Sergio Castellitto) trasporta negli Emirati Arabi Ferrari rubate. Ormai stanco di questo mestiere, che lo costringe a rimanere per innumerevole tempo lontano da casa e dalla figlia quasi maggiorenne, decide di cercare un nuovo candidato, un sostituto che possa rivestire il suo ruolo, un ragazzotto che impari le movenze di questo eccentrico lavoro nel giro di un unico viaggio. Alla descrizione risponde il giovane Marcello (Riccardo Scamarcio). Scelto dal "veterano" Fortunato, Marcello seguirà la spedizione di Ferrari nel viaggio che lo condurrà sino a Dubai. Un eccentrico on the road è il punto focale del film. Fermati a un posto di blocco in mezzo al deserto (un posto di blocco in mezzo al deserto?!) cominciano le complicazioni. Un finale a sorpresa chiuderà la a tratti commovente avventura dei due sconosciuti che, con la convivenza, hanno avuto la possibilità di stringere una salda amicizia, capace di andare oltre le responsabilità lavorative.

Questo è solo il primo episodio di questo film diviso in due.

A migliaia di chilometri di distanza il problematico dentista Giulio (Carlo Verdone) vive una situazione sentimentale e emotiva particolare dovuta al divorzio con la moglie avuto un anno prima. Costretto per lavoro a recarsi a San Pietroburgo per un convegno organizzato da lui stesso molto tempo prima ma al quale volentieri rinuncerebbe, si trova nella capitale europea del sesso a pagamento dove vivrà, per colpa di agganci sbagliati, tristi e pericolosi incontri che metteranno in pericolo la sua relazione e la sua stessa vita, ma incredibilmente proprio durante la fuga dal pericolo Giulio "ritrova la vita".

Per la melodica colonna sonora del film dobbiamo ringraziare gli ormai affermati Negramaro che già hanno regalato al cinema alcuni dei loro successi. Guarda il video della colonna sonora

Il film vuole dare uno scorcio degli italiani all'estero, che come sempre si fanno riconoscere, non solo per le loro disavventure o goliardie, ma anche e soprattutto per il buonismo e il cuore grande di questo popolo.

0

Interpretazione della realtà e del metodo sistemico

Posted by Smile_Life on 2/04/2009 12:18:00 PM in
Ogni realtà oggettiva è legata alle capacità cognitive dell’osservatore, infatti l’uomo, per spiegare, usa la sua interpretazione direttamente dipendente dalla sua osservazione.
Ci sono tre tipi di realtà: quella soggettiva, dove ognuno ha la propria percezione e quindi la propria visione della realtà; ciò permette che ci siano visioni soggettive diverse, tante quanti sono gli osservatori.
La realtà sociale che può essere definita come “realtà della massa o di un gruppo”. La realtà sociale nasce dalla comunicazione e dalla condivisione di visioni soggettive che posso anche non essere condivise da tutti gli individui che compongo il gruppo o la società presa in esame.
La realtà oggettiva, che accomuna tutti gli esseri a prescindere dallo scambio di percezioni. La realtà
rimane però sempre relativa all’ambito e alle variabili utilizzate; ad esempio se si tiene in considerazione
il sistema decimale, l’affermazione: “2 + 2 = 4” è una realtà universalmente condivisibile da tutti, che sono a conoscenza di questo sistema matematico. La realtà oggettiva quindi rimane una “pseudorealtà” poichè legata a sistemi e regole.
Il metodo sistemico è simile alle diverse tipologie di realtà, infatti come la realtà (soggettiva, sociale e oggettiva) è frutto di decodifiche e scelte dei singoli individui, nella stessa misura i sistemi sono insiemi chiusi, che contengono parti e elementi che interagiscono tra loro e che sono in una qualche maniera accumunati. Il sistema non vuole che nessuna delle sue parti venga esclusa e viene definito da Lazzara e Pardi, nel loro libro intitolato “L’interpretazione della complessità”, come un prodotto
di una scelta fatta da un osservatore per mettere in relazione osservatore-oggetto, o per mettere ordine alla complessità.
Non esistono sistemi che siano oggettivi e autonomi, infatti, ogni sistema, come nel caso della realtà sociale, interagisce con l’ambiente esterno e con altri sistemi che compongono a loro volta sistemi più grandi, se si analizzano dati macro (aspetto quantitativo), o più piccoli se si procede studiando dati micro (aspetto qualificativo).
I sistemi sono soggetti all’influenza dell’ambiente nel quale sono immersi; l’ambiente infatti diventa occasione di sviluppo o di pericolo. Questa possibilità di produrre cambiamenti provoca un riverbero
nel sistema provocando disordine. Questa fase di squilibrio si chiama entropia.
Concludo perciò dicendo che ogni realtà (soggettiva, sociale e oggettiva) potrebbe essere definita come un sistema a sè stante nel quale ci sono conoscenze, valori e percezioni che vengono abbracciate
dall’osservatore preso in esame. Queste conoscenze, valori e percezioni sono spesso soggette a uno stato di entropia dovuto all’incontro con l’ambiente esterno e con punti di vista diversi portati da diversi osservatori (altri sistemi). L’insieme di questi sistemi, che tra loro comunicano, condividono
e si influenzano, creano un macro-sistema, riconducibile alla realtà sociale, sempre in continuo
fermento per le caratteristiche diverse dei micro-sistemi che la compongono e di conseguenza spesso in una fase di entropia.

0

La decolonizzazione e i miti

Posted by Smile_Life on 2/04/2009 12:02:00 PM in
Il cessato centralismo degli stati europei non comportò soltanto il conflitto tra USA e URSS, ma causò anche il nascere del decolonialismo. Tutte le colonie degli ex imperi coloniali avevano viste indebolite le nazioni a cui erano assogettate e grazie al principio si autodeterminazione delle nazioni, promosso dalle Nazioni Unite, decisero di insorgere organizzando rivoluzioni per la propria indipendenza. Ovviamente non manca nemmeno in questo caso l’uso della propaganda, che si presentava diversificata per ogni singolo movimento indipendentista.
Durante il governo populista argentino, diretto da Juan Peron, furono molto importanti le foto che ritraggono il capo del governo con la moglie giovane, in abiti militari e seguito da cavalli che, propagandisticamente, mostrano festosamente la realtà degli ideali dell’ideologia populista.
Pensiamo anche alla rivoluzione cubana, divenuta emblema del socialismo dell’America Latina. Di questo movimento ci sono molti manifesti “Murales” che ritraggono con colori sgargianti, tipici della cultura cubana, i protagonisti della rivoluzione cubana. Attorno a uno di questi protagonisti, Ernesto Guevara conosciuto con il soprannome di “Che”, gira un immenso repertorio di immagini, una delle più famose di queste lo vede ritratto, con tratti essenziali, con un cappello in testa che ha in centro una croce, simbolo del socialismo, e con un’aria ispirata. Sicuramente sono le numerosissime immagini esistenti sul rivoluzionario cubano che fanno ancora oggi di lui un mito.
Concludendo bisogna dire che la propaganda è un importante perno, immancabile, per far girare la politica e le sue ideologie. Ogni paese e ogni movimento ne ha viste e ne vedrà sempre di diverse, esplicite o implicite, che trasmettono messaggi veri o falsi, ma che lasciano comunque messaggi nelle masse, che scelgono, criticamente o acriticamente, quello che a loro appare più giusto o spesso più conveniente.

0

Il fascismo e le sue diverse propagande.

Posted by Smile_Life on 2/04/2009 11:53:00 AM in
Il fascismo utilizzò, durante la sua ascesa, moltissime varietà di propaganda, ma soprattutto quella che vede impegnato questo partito in manifestazioni e marce di diverso tipo: mostre, gare sportive e celebrazioni pubbliche. Il fascismo usò come punto fondamentale la volontà di agire maggiormente a livello emozionale per creare nelle persone un attaccamento quasi affettivo al partito garantendo la completa adesione, sono di esempio le foto scattate a Mussolini, in occasione di una Battaglia del Grano, volta a incrementare la produzione agricola, dove il duce viene ritratto, per dare prova della sua vicinanza al popolo, mentre partecipa alla prima trebbiatura del grano del 1933.
Una classe molto importante per il duce era quella giovanile. Fu così, infatti, che nel 1937 tutte le associazioni giovanili furono riunite nella “Gioventù Italiana del Littorio” (Gil), tutte le attività gestite ed organizzate da questa organizzazione avevano lo scopo di creare compattezza sotto l’insegna dei valori fascisti. Tutti i nomi, dati alle diverse classi giovanili, richiamavano la potenza italiana del passato come ad esempio figli della lupa e figlie della lupa; nomi che richiamavano ovviamente il mito romano, creando un parallelismo tra la grandezza dell’impero romano e il governo fascista; e anche questa pur non essendo esplicita, si rivelò una mossa propagandistica.
Il duce era però anche ben consapevole del forte potenziale dei nuovi media, che stavano nascendo tra gli anni ’20 e ’30, quali la radio e il cinema. Durante il governo Mussolini nel 1925 venne istituita l’Unione cinematografica educativa, poi Istituto Luce, voluto proprio dal duce, tenuto per molti anni sotto la sua amministrazione e usato per realizzare famosi documentari e cinegiornali propagandistici obbligatoriamente proiettati in tutti i cinema italiani prima dei film. I principali media già notevolmente, sviluppati al tempo, erano direttamente controllati dal governo che esercitava su di essi una forte pressione, basti pensare alle forme di censura e agli ordini restrittivi che venivano consegnati a giornalisti e lavoratori del settore come ad esempio le “veline”: istruzioni precise impartite ai giornalisti da parte dell’ufficio stampa del governo. Ad amministrare tutto l’apparato mediatico del paese vi era l’ufficio stampa del capo del governo che giunse in fine alla creazione del Ministero della cultura popolare (MinCulPop).
Molte delle conquiste e delle scelte politiche “mussoliniane” furono pubblicizzate ed enfatizzate con manifesti adatti all’affissione; basti pensare ai numerosi manifesti a favore della seconda Guerra Mondiale e quelli che invitavano all’arruolamento. La propaganda però non rimase sempre la stessa durante tutto il governo del duce. Secondo il tedesco Philip V. Cannistraro, Mussolini cambiò le sue tecniche di persuasione infatti, con il consolidamento del potere del pnf, avuto attorno al 1926, le tecniche si raffinarono.

Copyright © 2009 Quaderni Grafici All rights reserved. Theme by Laptop Geek. | Bloggerized by FalconHive.