0

Interpretazione della realtà e del metodo sistemico

Posted by Smile_Life on 2/04/2009 12:18:00 PM in
Ogni realtà oggettiva è legata alle capacità cognitive dell’osservatore, infatti l’uomo, per spiegare, usa la sua interpretazione direttamente dipendente dalla sua osservazione.
Ci sono tre tipi di realtà: quella soggettiva, dove ognuno ha la propria percezione e quindi la propria visione della realtà; ciò permette che ci siano visioni soggettive diverse, tante quanti sono gli osservatori.
La realtà sociale che può essere definita come “realtà della massa o di un gruppo”. La realtà sociale nasce dalla comunicazione e dalla condivisione di visioni soggettive che posso anche non essere condivise da tutti gli individui che compongo il gruppo o la società presa in esame.
La realtà oggettiva, che accomuna tutti gli esseri a prescindere dallo scambio di percezioni. La realtà
rimane però sempre relativa all’ambito e alle variabili utilizzate; ad esempio se si tiene in considerazione
il sistema decimale, l’affermazione: “2 + 2 = 4” è una realtà universalmente condivisibile da tutti, che sono a conoscenza di questo sistema matematico. La realtà oggettiva quindi rimane una “pseudorealtà” poichè legata a sistemi e regole.
Il metodo sistemico è simile alle diverse tipologie di realtà, infatti come la realtà (soggettiva, sociale e oggettiva) è frutto di decodifiche e scelte dei singoli individui, nella stessa misura i sistemi sono insiemi chiusi, che contengono parti e elementi che interagiscono tra loro e che sono in una qualche maniera accumunati. Il sistema non vuole che nessuna delle sue parti venga esclusa e viene definito da Lazzara e Pardi, nel loro libro intitolato “L’interpretazione della complessità”, come un prodotto
di una scelta fatta da un osservatore per mettere in relazione osservatore-oggetto, o per mettere ordine alla complessità.
Non esistono sistemi che siano oggettivi e autonomi, infatti, ogni sistema, come nel caso della realtà sociale, interagisce con l’ambiente esterno e con altri sistemi che compongono a loro volta sistemi più grandi, se si analizzano dati macro (aspetto quantitativo), o più piccoli se si procede studiando dati micro (aspetto qualificativo).
I sistemi sono soggetti all’influenza dell’ambiente nel quale sono immersi; l’ambiente infatti diventa occasione di sviluppo o di pericolo. Questa possibilità di produrre cambiamenti provoca un riverbero
nel sistema provocando disordine. Questa fase di squilibrio si chiama entropia.
Concludo perciò dicendo che ogni realtà (soggettiva, sociale e oggettiva) potrebbe essere definita come un sistema a sè stante nel quale ci sono conoscenze, valori e percezioni che vengono abbracciate
dall’osservatore preso in esame. Queste conoscenze, valori e percezioni sono spesso soggette a uno stato di entropia dovuto all’incontro con l’ambiente esterno e con punti di vista diversi portati da diversi osservatori (altri sistemi). L’insieme di questi sistemi, che tra loro comunicano, condividono
e si influenzano, creano un macro-sistema, riconducibile alla realtà sociale, sempre in continuo
fermento per le caratteristiche diverse dei micro-sistemi che la compongono e di conseguenza spesso in una fase di entropia.

0 Comments

Posta un commento

Copyright © 2009 Quaderni Grafici All rights reserved. Theme by Laptop Geek. | Bloggerized by FalconHive.